Giornata della Memoria-Shoah-La diversità è una ricchezza-quinta

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Giornata della Memoria-Shoah-La diversità è una ricchezza

La diversità è una ricchezza

Abbiamo visionato il film “Un sacchetto di biglie

L’autobiografia di un ebreo che racconta la propria infanzia e le persecuzioni subite nella Francia occupata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Dalla fuga da Parigi alla ricerca di un rifugio fino alla salvezza definitiva avvenuta grazie all’intervento di un sacerdote cattolico, il coraggio di due fratelli disposti ad affrontare le situazioni più pericolose per salvarsi e le esperienze che li fanno maturare nonostante la giovane età.

Dopo aver visionato il film “Un sacchetto di biglie” e fatto le giuste riflessioni sulla Shoah… ho collegato l’argomento alla diversità. Non è necessario aspettare il 27 gennaio per parlare di diversità, si può e si deve fare continuamente. Ho preso spunto da due bellissime poesie.

LA MIA SCUOLA È VARIOPINTA
di Germana Bruno

Quant’è bella la mia scuola,
si sta bene e il tempo vola,
ci son bimbi sorprendenti,
alti, bassi, sorridenti.
Ce n’è uno di ogni tipo
e con tutti sono amico:
l’esser tutti disuguali
ci fa essere speciali.
Proveniamo da ogni dove
e portiamo cose nuove,
uno l’altro impreziosisce
e migliori noi si cresce.
C’è chi è ricco, chi un po’ meno,
chi fa cose in un baleno,
chi ha bisogno di più tempo,
ci son io che a volte inciampo.
Tutto questo, ve lo giuro,
mi prepara al mio futuro,
ad un mondo variopinto,
non ad uno grigio e finto.

Poesia di Germana Bruno da stampare La mia scuola è variopinta

Felice anno scolastico da stampare

Prendendo spunto da questa poesia abbiamo scritto una poesia di classe delle nostre diverse abilità. Per ogni bimbo o maestra sono state dette diverse abilità, poi l’interessato ha deciso cosa scrivere.

E’ stata un’attività divertente e gratificante che ha rimarcato le nostre abilità e non quello che non sappiamo fare. I bimbi sono andati a casa molto felici, perché fa sempre bene sapere che i compagni ci riconoscono alcune abilità. Io consiglio questo lavoro in qualsiasi periodo dell’anno e non per forza legato alla Shoah.

Per una quinta consiglio anche la lettura del libro “Il bambino con il pigiama a righe“. C’è anche la versione film.

Come film inoltre è bellissimo, e credo lo conosciamo tutti, “La vita è bella”.

Leggere questo libro significa fare un viaggio. Prendere per mano, o meglio farsi prendere per mano da Bruno, un bambino di nove anni, e cominciare a camminare. Presto o tardi si arriverà davanti a un recinto. Uno di quei recinti che esistono in tutto il mondo, uno di quelli che ci si augura di non dover mai varcare. Siamo nel 1942 e il padre di Bruno è il comandante di un campo di sterminio. Non sarà dunque difficile comprendere che cosa sia questo recinto di rete metallica, oltre il quale si vede una costruzione in mattoni rossi sormontata da un altissimo camino. Ma sarà amaro e doloroso, com’è doloroso e necessario accompagnare Bruno fino a quel recinto, fino alla sua amicizia con Shmuel, un bambino polacco che sta dall’altro lato della rete, nel recinto, prigioniero. John Boyne ci consegna una storia che dimostra meglio di qualsiasi spiegazione teorica come in una guerra tutti sono vittime, e tra loro quelli a cui viene sempre negata la parola sono proprio i bambini.

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