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Dati relativi agli alunni con DSA a.s. 2017/2018
Il MIUR ha pubblicato un interessante articolo con dati e statistiche sulla presenza di bambini con certificazione di DSA nei tre ordini di scuola, Infanzia, Primaria, Secondaria di I grado. Si evince un aumento esponenziale di queste certificazioni. Lo sapevamo già e lo percepiamo noi stessi nelle singole classi. A cosa è dovuto? Sarebbe interessante riflettere su questo argomento…
C’è chi è convinto che quello che sta succedendo è che nel dubbio tra difficoltà e disturbo, si sceglie di certificare il disturbo, per non correre rischi; perché più facile da gestire in classe un bambino con certificazione che educare un bambino che magari ha tempi più lunghi degli altri e ha bisogno di un’attenzione particolare dell’insegnante; perché i genitori si sentono tranquillizzati: finalmente pensano di capire come mai il figlio non va bene a scuola. Genitori e insegnanti rinunciano a mettersi in gioco e il loro compito viene impropriamente demandato ai medici. Insegnanti e genitori vedono la certificazione come una facilitazione, un aiuto. E l‘alunno invece di attingere a tutte le sue potenzialità si adagia nella logica dell’aiuto.
Io penso, invece, che noi insegnanti siamo diventati un po’ più attenti a queste difficoltà rispetto al passato e segnaliamo i casi quando ci sorge un dubbio, affidandoci all’organo competente. I medici tuttavia dovrebbero valutare bene se certificare o meno, non possiamo essere noi insegnanti a sostituirci a loro. La certificazione arriva dai medici, non dalle insegnanti. Se non sto bene, mi affido al medico di base e lui mi dice cosa fare. Le specializzazioni nei vari settori dovrebbero essere utili proprio a questo.
Tra l’altro, anche se un bambino non ha la certificazione la didattica deve comunque rispettare i ritmi del bambino. Se un alunno fa fatica a leggere è necessario dargli tempo, rispettarlo (evitando per esempio di farlo leggere ad alta voce in classe davanti a tutti) anche senza certificazione. E in questo sono sicura che tutti gli insegnanti ci muoviamo allo stesso modo e con la stessa attenzione. I genitori, inoltre, non dovrebbero avere ansie sulle performance dei figli e smettere di essere competitivi.
Probabilmente questi disturbi nell’apprendimento ci sono sempre stati, ma è un po’ cambiata tutta la società: genitori, insegnanti e di conseguenza i bambini.
I DSA sono aumentati? A livello statistico secondo me sì, solo perché siamo in presenza di più certificazioni… ma nella realtà delle cose no. I bambini con difficoltà di apprendimento ci sono sempre stati, adesso c’è uno sforzo maggiore da parte degli insegnanti di fornire strumenti adeguati per superare questa difficoltà cercando di tutelare l’autostima del bambino.
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Clicca al seguente link per leggere l’articolo pubblicato dal MIUR con dati e statistiche relative al 2017/2018.